L’anima dei luoghi dimenticati

…la mostra fotografica di Uccio Papa al Museo civico di Bari

non è l’atto visivo che ci raccorda al mondo esterno bensì la percezione che noi abbiamo di esso. Quell’atto mentale che completa in noi la cognizione di quello che ci circonda

Avere per la prima volta composto le musiche per la mostra fortografica di un autore come Uccio Papa, barese, telecineoperatore Rai e da sempre appassionato di fotografia, è stato come percorrere un nuovo sentiero…la paura di non sapere dove porti, come si snodi, quali gli ostacoli da evitare e quali le occasioni da cogliere si fonde con la curiosità del nuovo, l’apertura all’ignoto e l’entusiasmo nella costruzione di un altro piccolo angolo di futuro…

Una delle conseguenze del ‘900, segnato da positività e negatività a volte estreme, è la nascita del cosiddetto Terzo paesaggio. Né urbano, né rurale, ma abbandonato dall’uomo, sottratto al territorio antropizzato, il Terzo paesaggio è una condizione priva di sfruttamento, dove però trovano la loro casa una infinità di specie viventi, tra animali , vegetali e esseri semplici come i batteri, da divenire regno della diversità. L’uomo abbandona, ma la natura riprende, secondo le sue regole. Ed ecco, dunque, aree di diversa origine, agricola, industriale, urbana, turistica, restare escluse dallo sfruttamento, mentre l’umanità è al massimo, se non oltre, dello sfruttamento ecosostenibile della Terra. Forse proprio per questo, territori comunque non privi di bellezza, di fascino, di sacro, dove netto appare il contrasto con l’invadenza dell’uomo, ironia della modernità proprio in ciò che abbandona fuori del tempo, attraggono il nostro occhio.
“L’anima dei luoghi dimenticati” è una mostra che ci richiama alla responsabilità di questo
tema. Le foto di Uccio Papa indagano, con uno sguardo diverso, non per stabilire colpe, ma
per guardare quello che abbiamo smesso di guardare: l’anima, appunto.
C’è un anima del paesaggio che va oltre l’uomo stesso, a patto che l’uomo per primo sia
capace di osservarla, capirla e arricchire la propria anima. Non è nell’odiarci per ciò che
facciamo di negativo su questa Terra, la traccia futura della nostra esistenza, ma nel saper
riscoprire l’anima.
                                                                                                                   Enzo Quarto
http://www.ucciopapa.it/